Quando ogni giorno
gli sguardi sempre più insistenti;
silenziosi... immobili...
fissano maliziosamente il tuo bene più
prezioso...
muori anche tu ogni giorno di più...
e allora nascere vuol dire incominciare a morire...
Una mamma che sa....
Quando vorresti fare,
dire,
pensare molto di più...
ma la forza della natura
ti scaglia contro
con la forza di un uragano...
Allora vorresti lottare
contro tutti e contro tutto...
ma ti accorgi di combattere
contro un vero e proprio muro di gomma...
quello delle frasi mai dette...
quello dei pensieri mai confessati,
quello delle domande palesi negli occhi della
gente!
Ma una mamma lo sa....
Sa cosa si prova
quando tiene strette quelle esili manine
e accompagna il suo bene più prezioso
su e giù per dei gradini che diventano
insormontabili...
Sfidare la forza della natura
e accompagnare il tuo cucciolo
pari passo sull'erba sdrammatizzando
ogni volta inciampi sul terriccio tanto banale
quanto fatale!
Reggerle un arto cautamente
senza palesare il tuo sostegno spasmodico.
Sorridere a trentadue denti
davanti alla gente
ma piangere dentro l'anima
velando gli occhi
di una impercettibile lacrima
ma talmente corrosiva
da lasciare un profondo solco perennemente
sanguinante!
Ma una mamma lo sa...
Sa cosa si prova dentro l'anima
nell'atroce constatazione
dell'impossibilità
del non potere fare di più...
nell'udire frasi involontariamente storpiate,
ma ridette con immenso e paziente amore
e smorzare all'improvviso
la sensazione... dolce...
quasi accattivante...
decapitare l'entusiasmo iniziale
nel percepire a chiare lettere cubitali
l'umiliazione negli occhi del tuo gioiello...
allora vorresti ... dire...
ma ogni parola sarebbe superflua...
allora piangere....
pregare...
combattere...
a che serve?
Quando esisteranno sempre
quegli occhi presenti e taglienti ?
Piangere forse allora servirà
per scavare maggiormente i tuoi scarni,
pregare forse servirà
per mantenere vivo il tuo fardello...
ma combattere contro quale muro questa volta?
Forse quello della tua Fede!
Ma una mamma lo sa....
Quanto calore può dare un sorriso sincero...
più di mille candele accese...
ascoltare come una nenia antica
quel vecchio e strano signore
che parla soavemente
fissandoti negli occhi
e raccontandoti aneddoti di vita
tanto lontani quanto vicini al tuo dolore...
ma ahimé!...
quanto sconforto
nel constatare tanta amara verità....
un'amara verità...
antica e moderna...
ma entrambe così imponenti contro gli
eventi!
Cosa può aver mai potuto
commettere di tanto orrendo
la tua anima per meritarsi
tanto sdegno angelo mio?
Perché mai nessuno ti si avvicina sinceramente?
Perchè mai nessuno percepisce l'immensità
del tuo essere?
Angelo mio, se i tuoi movimenti
sono or goffi or incerti
i tuoi occhi emanano un'antica saggezza
e l'accettazione del tuo limite ricalca su di
me
un'indicibile forza!
Il legame indissolubile
che ci lega va oltre il visibile...
percepire i tuoi sensi è il nostro profondo
mistero.
I tuoi occhi sprigionano un magnetismo accattivante
ed in quest'istante la tua forza d'animo
ostinata fa leva sulle mie angosce
così terrene
e ci solleva a vita dignitosamente felice...
felice però di essere partecipe alla consapevolezza
di essere prigioniera di una gabbia il tuo piccolo
corpicino.
La profondità delle tue carezze
spezzate da involontari movimenti bruschi
diventano or lente e perfette e ricordano brezze
di venti orientali...or caldi ed avvolgenti....
or fredde pungenti....
La sensibilità del tuo animo
accarezza le dune scoscese
dei miei instabili umori
e accompagna soavemente
il ritmo incalzante
dei miei pensieri...
regalandomi sprazzi di coraggiose virtù...
La profondità del tuo messaggio
è similare alle onde del mare,
lente, perpetue,
dinamiche, improvvise, incisive....
Sei come sei ,
un essere consapevole di esserlo,
cosa può volere di più una madre?
Dove il limite tra il normale dovuto
si confonde con l'anormale possibile....
Che futuro figlia mia!
Che orrendo destino!
Quando ancora una volta
lo sguardo tagliente della gente
ti fisserà per penetrarti
sino in fondo all'intima cellula sana
e falsarla,
regalandoti un ennesimo patire...
...e ... nell'immenso sconforto di una
madre
sempre presente
ma troppo imponente
tanto da desiderare quotidianamente la morte
per donarti gli arti
e la parola...
si accompagna l'immenso orgoglio
del vissuto incerto e dolente ma speranzoso...
Il lento perpetuo, inesorabile passare
del tempo perpetuerà l'atroce epilogo...
Allora ancora una volta gioiello mio...
attraverseremo quel lungo viale alberato...
insieme per l'ultima volta e saremo finalmente
felici...
là dove nessuno più ti fisserà
con gli occhi taglienti!
Là dove tutto il bene ci sarà concesso!
Solo allora tutti vedranno le tue labbra
finalmente ridere e i miei occhi veramente sorridere...
là dove tutti potranno un giorno
gustare il bene più profondo...
ma solamente se nell'infinità Bontà
Divina
non arriveranno mai gli occhi taglienti.
Ma una mamma lo sa. |