Per il motivo che alcuni nascondono irrequieti
sono luce ed acqua,sono quel rubino cieco che
ascolta
denso e assordante,un sottile fumo che muove
tra le mani
e le mani golose che accordano il pensiero in
un unico bisbiglio.
Non negherò il dolore
non negherò il cambiamento
dentro un solo grido cicatrizzato,
mescolo acido verde e soffice zucchero
bambini dagli occhi cuciti che innalzano il lamento.
Il bosco è più fitto di sempre
la giovane fanciulla chiama a raccolta
Brivido e Tormento
mi ascolterai ancora quando le mie parole
si ingialliranno sotto una tenue pioggia di spirali?
Il sangue sparso intorno
la testa resta accesa
e soffoca
mentre da lontano un fanciullo
dal corpo di ragno tesse la Paura
che non fu mai provata, e dice:
"niente sarà più come prima
niente sarà più come prima
niente sarà più come prima...".
Sto perdendo l'intuizione che mi rese grande
davanti alle perle che erano i suoi occhi,
e il suo corpo che si muta in corallo
poco più in là dell'isola di Prospero,
dove lei mi aspetta e sulla riva più lontana
agita le mani
sarò cosi forte?
Grande abbastanza da poter scegliere?
Così diverso da essere scelto?
Senza riconoscere lo strano cambiamento dentro
di me
quando la volontà si oppose alla carne,
ho visto la mia vita che sbocciava,
i colori della compassione mi rendono crudele,
mentre la mia unica verità sono stati
tutti i miei errori.
Hai mai ascoltato le parole che canto nelle mie
canzoni?
sono per la ragazza che ho sempre amato
può un assaggio d'amore essere tanto cattivo?
Desolato e vuoto il mare,
un vecchio fiore che secerne veleno verde
tra i corpi mutilati e legati
stringimi ancora
scrivi la mia storia
il mio amore non è stato mai abbastanza.
Ultima candela, il fumo basso
tutto è sporco, e sta danzando
il mondo rabbrividisce quando al verme spuntano
le ali
un giovane sacrificio e una lunga malattia,
in un'alba malata di droga,
cera conficcata nella pelle brucia
disperata il suo cervello dimenticato
e pipistrelli con facce da bambini
nella luce viola passavano
e spezzavano il lamento,
mentre su nel cielo si rovesciavano torri
e ho bisogno di luci nude da trovare
qui intorno per chiamare ancora il mio nome,
scovare il Pieno e tenere il Resto.
Possa il re della disperazione essere dannato
per sempre
e proprio addosso,sul viso che cola via gli occhi
e stridula brandelli opachi,
ormai le labbra bruciate e pallide e smorte di
baci,
e i segni della notte che arrampicano sottili
il nero del ghigno
sei quel germoglio che si rifiuta di sbocciare
mentre tendi i tuoi lunghi capelli neri
e arpeggi musica distorta come un sogno
appannato e sfuocato, butto via una lacrima
e dopo i fuochi, il giusto e le gite domenicali
dopo l'alternarsi di tutto questo
il vivere e il morire
dopo l'avvento di mille stagioni
e i fuochi,e il significato di tutto
e il tuo cuore intaccato e il vuoto della giovinezza
ho conosciuto il silenzio del mondo. |