Amore.
|
Tanto e tanto ne ho donato
in questa vita
(o almeno c' ho provato)
e ancor di piu' ne ho ricevuto.
Madre d' ogni ricchezza,
ricchezza senza onta
la più grande
che un uomo possa avere.
A te io devo tanto,
forse tutto,
certo tutto ciò ...
che conta veramente.
Balsamo totale d' impagabile
efficacia,
fertile concime d' ogni terra,
quanto secca e dura non importa.
Amore.
Lo disse anche Toto' nel suo fraseggio,
che l' ultimo vestito non ha tasche
or che me ne vado via.
Cosi' tu sarai l'unico compagno,
la sola mano a tener la mia
nell' interminabile istante del passaggio. |
|
Pane, pietra, fuoco.
|
Come sfere di mille specchietti
che in discoteca
lampeggiano musica,
tu offri a noi
volti sempre nuovi,
mutevoli e vari, spesso ignoti.
Dolce e tenera, poi ombrosa e chiusa
cambi d' un tratto
e sorrisi di bimba trasmuti
in lucide pozze
di pianto.
Annina cara, irragiungibile creatura,
pane e companatico di vita,
come un segno d' orizzonte
e' l'animo tuo
che a volte vieta ch' io comprenda
e davanti a me schivo arretra
e si ritrae.
Calma sei e compassata anche,
poi nel momento ch' io meno intendo,
scatti e mi rintuzzi
e della pietra mostri la durezza piena.
Attendo e non m'adombro
(se lo posso!) e come fuoco privato
della fiamma
ma che il calor non ha smarrito,
dolce ritorni e calda,
Annina mia ... |
|
Righe di bimbo.
|
Un'alba rovente tinge di fuoco rosso
l' orizzonte
e di viola.
Pare che Bologna bruci
tra i carboni ardenti
d' un bivacco di giganti.
Nel cielo di smalto danese
aerei invisibili
tracciano altissimi
bianche righe
d' un quaderno di bimbo. |
|
Petali di carciofo.
|
Piove
sull'asfalto scosceso.
L'acqua cola veloce,
nera
come liquidi petali
di un immenso
carciofo. |
|
Pensieri e parole.
|
Sentire parole
dire parole
non dire
intuire pensieri non detti
pensare
volere
capire
non voler capire
sentir vibrare.
Desiderare. |
|
Ore stellate.
|
Ore stellate nel cielo di una notte,
profumi di un'intimità antica,
foto in bianco e nero
ondeggiano nella mente,
abbracciate al candore
di una donna-bambina
cresciuta donna
per ritornar bambina. |
|
Gatta, sei.
|
Gatta, sei
e chiara scendi
nelle viscere
come liquido estratto
di vita.
Gatta, sei
limpida essenza di femmina
blend soave
di equilibrata mente
e carne infuocata
Gatta, sei
rivolo ceroso e di purpurea lava
infiammi e plachi
stimoli e soddisfi
Gatta, sei
fonte di piacere d'ogni senso,
capo e fine
a tanti miei pensieri
Gatta, sei
e accanto a me ti sento
da prima
del mio esistere. |
|
Come gabbiano.
|
Stokke poltrona danese,
essenziale e liscia,
modellata nei gorghi
di un torrente nordico.
Mi stendo e i piedi
salgono oltre la testa.
Galleggio
tra nuvole
gonfie di liberta'.
Chiudo gli occhi
e mi appare un mare blu,
qua e la' segnato da lievi
creste bianche.
Non deturpano,
anzi ancor di più
marcano,
l' assoluto
di quel blu.
Il mare è qui davanti
ma è anche sotto
e al mio fianco.
Sopra,
è tutto e sempre cielo,
immenso
fondale azzurro
senza spigoli ne' lati.
Guardo a sinistra,
guardo a destra.
Vedo braccia non piu' braccia
coperte
di lunghe piume
grigio-perla.
Qualcosa sporge
al centro del mio viso:
un lungo becco giallo
arcuato sulla punta.
Gabbiano dell' oceano,
mi libro sulle termiche
tra acqua e sole,
cielo e nuvole.
Galleggio
senza sforzo né rumore,
senza confine
alcuno
né limiti al mio andare.
Scivolo leggero,
piuma impalpabile
che
ogni refolo di vento
domina
e
porta con sé. |
|
Cenere.
|
Nel camino le ultime braci
rosseggiano colori ad ogni istante
più cupi,
quando un velo di cenere
le copre come tiepido sudario.
Tutto tace
mentre la pietra crepita
rifiutando il gelo.
Non così il mio cuore
che è caldo
di te. |
|