Occhi di cerbiatta
pensieri scuri
come gli anfratti più reconditi della
tua coscienza,
grida desiderate ma soffocate da labbra inaridite,
triste rifugio per la vuota essenza dell'animo
umano
un pianto di bimbo, nel silenzio totale delle
molte
penombre, risveglia per un attimo il tuo torpore.
Rami secchi graffiano i petali della giovinezza,
annichilendo così i sogni di una bambina,
caduta troppo presto da un'altalena oscillante
tra un cuore di
lupo e occhi di cerbiatta.
Le pupille si smuovono, rincorrendo visioni
che nessuno riesce a
carpirti, mentre un gemito già sentito
conclude la tua ennesima
sofferenza.
Una sedia si smuove e tu ripensi ai tanti lupi
che il mare di asfalto nasconde e che il tuo letto visualizza.
Adesso un richiamo di bimbo, apre un'altra
pagina nel copione
maledetto che burattini senza testa recitano
a memoria da secoli
il tuo corpo si alza,
la tua mente resta un dipinto accennato,
con un azzurro oramai sempre più aggradito
da un nero
devastante, simbolo allucinatorio di giorni
perduti e mai
ritrovati, manifesto di una vita che tutti
hanno voluto vivere
al posto tuo. |