Tu, sguardo di grava,
zampillo d'acqua che sgorga dal nulla.
Non posso immaginarti
come una dolce collina ondulata.
Occhi scavati come ciottoli,
levigati dal turbinio dei secoli.
Non lasciare alle intemperie ferire il tuo cuore.
Nei tuoi occhi si cela una risorgiva,
nei tuoi occhi si cela uno zampillo di vita. |
Questo bacio sospeso,
questo sguardo fisso nel vuoto,
il mio desiderio ha un impronunciabile
nome;
Uno scrigno di silenzio.
Chi può sciogliere l'indissolubile nodo
che diventa sempre più intenso,
nello scorrere di parole perdute senza senso
e nei sensi che scorrono senza preoccuparsi delle
parole.
Ma il senso dimora nel più inafferrabile
dei desideri,
mi divampa nella notte e mi lascia grondante
di sudore.
E lo stesso che mi spinge avanti, che scava
un solco nel mio languore,
palpita nel palmo della mia mano
ma mentre tento di afferrarlo
sfugge nei labirinti degli eterni perché.
Sfinge di segreti inenarrabili
che un milione di vite non potrà
mai afferrare,
insondabile in un abisso senza fondo,
inarrestabile nel continuo fluire del mondo.
Noncurante di tutto mi appiglio al mio ineffabile
desiderio,
come ad un relitto in eterna deriva.
Misero e stupendo,
perduto nella solitudine del mio intento. |
Spesso scivolo sull’asciutto
e con me vacilla tutto ciò che tengo stretto.
Nuoto in un mare racchiuso in un bicchiere,
inseguendo coincidenze che la vita stessa porta
in sé.
E con le mani tese
ad afferrare il vuoto io fuggo via da me.
Fuggo via da me.
Ricomincio daccapo,
senza pianto né rimpianto,
mentre il bagaglio di una vita rotola aperto
sull’asfalto.
E in questo attimo congelato, isolato,
strappato dall’inesorabile rintocco, io fuggo
via da me.
Fuggo via da me. |