Raccolta poesie di:

    Stefano Coretti


Indice della raccolta:


Immagini del passato. Cigno. La notte.
Inno al sole. Donna fiore. Illuminazione.
Angelo della primavera. Tristezza. Per Simona.
Per un amico. Maledetta donna.

 
 
 

Immagini del passato.

Fanciulla seduta su una panchina di un parco giochi.
Belli  i suoi occhi malinconici immersi nella lettura di un libro.
Di tanto in tanto alza dolcemente la sua mano e  accarezza un 
ciondolo dei suoi capelli.
Sembra una madonna!
La sua pelle candita come l'acqua, 
le sue labbra d'uvetta, 
Il suo sorriso è neve sparsa in montagna.

Dopo un poco si alza e con passi lenti e stanchi 
percorre una strada fredda e solitaria.
Si alza il colletto del cappotto color blu
 i suoi capelli vengono mossi dolcemente dal vento, 
il loro ondulare sembra formare note musicali.

Ho voglia di regalargli una sciarpa!
Sì una sciarpa di lana da avvolgere attorno al suo splendito collo.
Tieni ragazza questa sciarpa è un dono per te.
Pensare solamente che tu la indossi nei momenti più freddi 
della vita mi fa star bene.
Ed intanto già sogno lei vicino ad un camino 
con il suo viso che dolce posa sulla sciarpa
dandogli  un senso di pace e calore.




Cigno.

Sogno un cigno splendido che galleggia su un
lago lasciando una splendida scia argentata.
Dalle sue piume illuminate dal sole; 
sfolgoranti cristalli galleggiano nell'aria..



La notte.

La luce del giorno è vostra;
la lascio a voi, gente ormai stanca e straziata;
alle persone depresse, apatiche che hanno le porte 
della mente chiuse e non trovano più nulla che sazi,
la loro incapacità di espressione, fantasia, creatività
rifugiandosi al termine del giorno dentro quell'ozioso
e grigno letto di morte.

La regina Notte, silenziosa come una pianta;
misteriosa come un tesoro sepolto in terra in una 
valle lontana;
imprevedibile dai pericoli;
fredda e paurosa come la cavità aperta 
sulla roccia madre di un'alta montagna; 
vi prego lasciatela a me!

Lasciatela al mio animo vagabondo, 
che silensiosamente, a passi lenti 
percorre sentieri brecciati di  montagne;
chè incontra per le strade persone sconosciute 
e senza aver timor rivela a loro i suoi più intimi segreti,
poichè ormai dentro di sè si sente fratello del mondo intero.




Inno al sole.

Il Sole che riflette sul fogliame degli alberi,
forma specchi dorati nel cielo .
Nel prato reso dal Sole, pieno di rubini d'acqua sorgiva;
io vedo in lontananza, un angelo coperto da veli bianchi,
scintillare e risplendere della tua bellezza.



Donna fiore.

Visione di una rosa con petali variopinti, uno diverso dall'altro.
E' lei! La Donna fiore, Dea dell'amore, che si tiene come una
regina eretta su un colle, sfolgorante di diamanti e rubini.

E' Lei, che divampa, come acqua cristallina, di purezza, fede,
speranza, carità, dolcezza ed infine Amore.

Ogni Donna della mia vita sarà un petalo di quel fiore esotico.




Illuminazione.

Uccelli che si librano leggeri nell'aria, fra le foglie di un albero, nel cielo.
Piume che sprigionano dischi di Cristallo nell'azzurro infinito.
Fantasmi e bestie viventi che si pietrificano in squame di ghiaccio.



Angelo della primavera.

Il sole,  versa sui campi, la rinascita di una nuova vita.
Vesti ed organze colorate di fiori primaverili;
Lungo il giardino dell'Eden, vi sono 
Rose sparse imbevute dalla brina che rendono il 
campo pieno di luminosità.
Il tuo sorriso esala la gioia della primavera 
che fluisce come luce dorata nei tuoi occhi, 
attorno ai fiori.
La tua veste, dolcemente si alza  all'arieggiare del vento,
culla il nostro vespro; 
I tuoi capelli biondi,
dove nel bel mezzo riesco
a intravedere piccoli barlumi di luce, 
come frammenti di diamante. 
Le tue dita delicate sfiorano la mia nuca, 
cullandomi  nell'oblio dei sensi.
Le tue ciglia, come ali di farfalle sfiorano le mie, 
chiudendosi come  un nido di rondini.

Tu,  mio angelo, che ti muovi agilmente nel mio animo;
che da tempo mi sorprendi nei momenti di solitudine;
Ti prego  rivesti la mia anima di un'ebbrezza pura, come la primavera.




Tristezza.

In questa Notte triste, la mia anima sembra scontrarsi
 in burrasche di vento e neve.
E non trovo niente che palchi il vuoto che mi induce 
a cercare oblio in bevande e droghe.
Cos'è questo male?
Questa tristezza, dolce e malinconica che mi induce,
a chiudermi pigro nella mia stanza;
dove il lume di una candela accarezza, dolcemente,
come un velo di luce l'ombra del mio volto scarno.
Occhi, stanchi, malinconici posati su un foglio di carta
dove non sò più cosa scrivere;
sulla mia guancia, una lacrima scivola via,
bagnando il diaro.
Tristezza e malinconia di un amore 
che non riesco a concretizzare.



Per Simona.

A te, dolce donna,
fiore arancione di un prato;
A te dolce bambina, che sussurri
nelle mie orecchie semplici parole e che sazzi
la sete del tuo amore dalle mie labbra;
A te, dal tenero sorriso di una madre che tiene 
stretto  a sé  un esile bambino;
A te, che doni tutta te stessa ad un uomo ridicolo;
A te, che abbassi gli occhi sulle altre donne,
facendoti piccola e credendo che le altre siano 
migliori di te;
A te, che sei umile io ti grido ti amo.
Per te, che abbracci  questo tenero bambino,
nei suoi difetti e nei suoi preggi;

Io scelgo te nel mazzo dei miei fiori preferiti,
riponendoti dolcemente sopra l'altare di una chiesa,
e come una pianta, ogni giorno terrò cura di te.




Per un amico.

Sulle tue dolci labbra, spira un leggero canto.
Sul tuo volto, strane luci velate scorrono come fluttui marini.;
e sui tuoi occhi, lacrime d'amore.
Oh ! Timido Bambino, che balli su un prato, 
come una principessa, spargendo con la tua mano,
margherite bianche attorno al tuo corpo.
Rendimi partecipe della tua anima che vedo così pura ed ingenua.



Maledetta donna.

Immagini sbiadite, sciolte
nell'acqua di un lago, colmo di  stelle di luce,
ove riemergono, dinanzi ai miei occhi, 
brandelli di  immagini, a forma d'ali di farfalla cristallizzate 
adando in fine a formare il volto di una donna.
Donna dai mille frutti primaverili;
dal sorriso fresco e gentile come la brina posata su un fiore.
Maledetta Donna, che un giorno soffiò nel mio cuore,
l'avana speranza di un nuovo germoglio.
Ma poi scomparve, sciogliendo la pallida luce dal mio
volto scuro.
Ed ora gioco come un bimbo, a nascondermi sotto 
banchi di scuola da quella maledetta Donna.


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Data di pubblicazione 31/1/2000
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