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Raccolta poesie di:

Christian Cristofori

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Un giorno.

Lacrima.

Vivere per te.

 

Un giorno.

Un giorno, ad ottant'anni, mi sveglierò nel mio ultimo letto e scoprirò di esser sempre rimasto solo, più a ottanta che a quaranta, più a cinquanta che a sessanta. L’amor non avrò conosciuto e morirò come uno sconosciuto, su una lapide il mio nome non apparirà, ed a quel non-funerale neanche gli amici che non saranno già andati nell’aldilà. Moglie non avrò avuto, figli nemmeno, di “nipoti” significato non comprendo, l’eredità donata a delle povere persone, che nemmeno sanno chi li avrà rivestiti. Una vita sola, una sola chance, puntata su un numero mai uscito, su un cavallo zoppo, o su un lottatore già suonato. E com’esso anche la mia ora è suonata, non potrò aver nemmeno la compagnia, di quel sant’uomo di Pietro, ma meglio starsene al caldo con l’anima, mentre il corpo diventa sempre più freddo. E se un giorno vi sarà l’ultimo giudizio, spero di non aver avvocato, per tentar di difendermi da solo e se anche all’esilio eterno venissi condannato, fa niente, niente è cambiato.

Lacrima.

I sentimenti son gran cosa, che colpiscono l’uomo e ne modifican la volontà. Ma son istanti, momenti brevi, intensi forse, ma già passati. Non sono in grado di distruggersi l’un l’altro, ma la loro lotta è eterna e dura almeno tanto quanto la vita del guscio che c’accompagna. Una lacrima sul tuo viso, una smorfia che modifica il tuo bel viso. La lacrima che accelerando scende, candendo sul banco, dove s’infrange. E t’asciughi la scia che dietro a sé ha lasciato, cancellando il brutto ricordo o il dolore fisico che le aveva aperto la porta, di dove se ne stava a dormire. E torna sul tuo viso l’arcobaleno che ti fa splendere come una cometa.

Vivere per te.

Se non potrò vederti, mi asporterò gli occhi, così non potrò vedere nessun’altra. Se non potrò parlarti, mi morderò le labbra, così non potrò parlare con nessun’altra. Se non potrò annusare il tuo profumo, mi tapperò le narici, così non potrò annusare nessun’altra. Se non potrò baciarti, mi cucirò la bocca, così non potrò baciare nessun’altra. Se non potrò mordicchiare le tue guance, mi leverò i denti, così non potrò mordicchiare nessun’altra. Se non potrò accarezzarti, mi amputerò le mani, così non potrò accarezzare nessun’altra. Se non potrò leccare la tua pelle, mi taglierò la lingua, così non potrò leccare nessun’altra. Se non potrò ascoltarti, mi strapperò le orecchie, così non potrò ascoltare nessun’altra. Se non potrò camminare con te, mi amputerò i piedi, così non potrò camminare con nessun’altra. Se non potrò amarti, mi estrarrò il cuore, così non potrò amare nessun’altra. Se non potrò pensarti, mi leverò il cervello, così non potrò pensare a nessun’altra. Se non potrò congiungermi con te, eliminerò tutte le mie parti più intime, per non potermi congiungere con nessun’altra. Se non posso vivere con te, mi toglierò la vita, perché vivere senza di te non è vivere.

 

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Data di pubblicazione 24/5/2000

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