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Raccolta poesie di:

 Claudio Nicolai

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Indice della raccolta:

Big-bang.	Icaro.
Briciole di vita.	Rifugio.
Rivelazione	Una passante.

 

Big-bang.

Traccio sulla carta   segni deboli, inerti.  Un universo di angosce  costretto   in una densa sfera muta   conficcata nel cuore.  A quando il big-bang?

Icaro.

Non so dire quante volte ho sentito del volo di Icaro e del suo eterno precipitare da altezze incorporee per schiantarsi a un suolo di fango con eco non più sopita. Eppure ancora una volta ho lasciato che il canto delle sirene mi avvolgesse le spalle di un morbido mantello intramato di lusinghe e ho scavato a mani nude  nella terra gelata e dura per stringere tra dita di vetro un tesoro di cocci insanguinati.

Briciole di vita.

Il vagito di un bimbo  o il rantolìo di un vecchio  Un girotondo nel parco  o il funerale di un amico  Il bocciolo di una rosa  o un cardo nero avvizzito.  Tutte queste cose  e le altre ancora  non sono che briciole di vita  sparse sulla tavola del mondo  in attesa di una mano  che le spazzi via.

Rifugio.

Se le tue ali sono stanche posati sui miei rami. Se la tempesta si avvicina attracca nella quiete del mio porto. Se le membra esauste ti dolgono  farò loro da giaciglio. Non potrò realizzare i tuoi sogni formulando parole magiche e arcane. Non saprò svelare i misteri del cosmo al cospetto dell'eterno vacillo. Non sarò infallibile maestro di vita è un mare su cui si naviga a vista. Ma avrò vino novello per scaldare le notti e unguenti speciali per lenire il dolore. Avrò occhi profondi per guardarti nel cuore e lacrime umane da spargere insieme. Avrò parole di miele per farti dormire e insonnie infinite per vegliare i tuoi sogni.

Rivelazione.

C'era un mendicante per la strada stamattina. Un vecchio feltro sdrucito un vestito strappato bianchi capelli sparsi e un sorriso sdentato grottesco. Sporco e triste stava lì nell'indifferenza. In un attimo mi mossi gli corsi incontro lo abbracciai  gridai ‘fratello!’ e gli diedi tutto ciò che avevo. Poi mi ridestai e passai oltre fingendo di non vederlo. Un tonfo sordo risuonò nell'anima come un masso sul fondo di uno stagno.  Sono come tutti gli altri.

Una passante.

Nei freddi mattini ornati di nebbia, tra frastagliati chiaroscuri di lampioni sfumati scorgo palpitare lievemente una solitaria stella. Essa non brilla per me nè si nutre di lei  questa malinconia, ma rubando qualche raggio al suo splendore senza età s’allenta il crudele artiglio che l’anima attanaglia.

 

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Data di pubblicazione 1/6/2000

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