I
c o n e
L' I C O N A ( lmmagine)
Cosa
è l'icona.
Dal IV secolo fino a Giotto l'icona è stata l'arte cristiana comune a tutti i popoli. L'icona nasce come arte ecumenica, universale, convogliando nei propri argini le correnti culturali precristiane, dalla cultura egiziana a quella siriaca, ebraica e greca. Alcune fra le più antiche icone si trovano a Roma dove sono state eseguite. Del resto anche l'arte medioevale italiana fino a Duccio di Buoninsegna e Giotto resta saldamente legata all'icona, ai suoi simboli e al suo linguaggio. E' assai diffusa l'opinione secondo cui le icone sono semplicemente dei quadri a soggetto sacro, che talvolta non comprendiamo perché espressione di una cultura non nostra, ma sempre dei quadri. In realtà le icone non possono essere considerati soltanto semplici oggetti d'arte: in esse c'è molto di più. Ciò che campeggia nell'icona è Dio, e il mistero di Dio che attraverso l'arte dell'icona viene espresso. Ne consegue che il culto di venerazione reso all'icona non si rivolge all'immagine ma per suo tramite a chi è rappresentato. Tecniche di esecuzione dell'icona antica. Nell'icona nessun particolare può essere trascurato anzi è proprio l'estrema fedeltà alla tradizione e la cura dei procedimenti tecnici a garantire il legame con il trascendente. Già la scelta della tavola richiede attenzione e conoscenza dei canoni: occorre un legno compatto, poco resinoso e privo di nodi. Inoltre la tavola viene generalmente rinforzata inserendo sul retro con incastro a coda di rondine e senza l'ausilio di colle o chiodi, delle traverse di legno più duro. La complessa realizzazione dell'opera inizia con l'intelatura con tela di lino applicata con colle di origine animale (coniglio o pesce) e continua con la preparazione del fondo costituito da più strati di colla di storione e polvere di alabastro, miscela che viene stesa calda sulla tavola. Si procede poi alla brunitura o lisciatura con punta d'agata, alla applicazione sul fondo di strati di terra rossa, sego e colla organica e nuova lucidatura. Su questo fondo vengono applicati sottilissimi fogli d'oro, di nuovo lucidato e protetto con gommalacca. Si passa quindi all'esecuzione della pittura: è questo il momento più importante che va accompagnato dalla preghiera e dalla meditazione. I pigmenti più largamente utilizzati sono le terre mescolate ad altri minerali più brillanti quali cinabro, lapislazzulo, malachite, azzurrite oppure sostanze di origine vegetale come l'indaco, il carbone, o animale come l'avorio, il seppia il giallo indiano. Queste sostanze vanno ridotte in polvere finissima e legate con collante albuminoide o colla di caseina. Realizzato il dipinto l'iconografo procede alla "iscrizione" , scrive cioè il nome del personaggio o della festa rappresentati nell'icona. Questa scritta, in latino, greco o altra lingua liturgica, dichiara che quanto è visibile in immagine è realmente presente e partecipe della liturgia celeste. Tutto il lavoro descritto non basta però di per se a realizzare un'icona: senza la benedizione avremmo solo un pezzo di legno dipinto; dopo questo rito l'icona può essere offerta alla venerazione dei fedeli. Il pittore sa di aver solo "prestato le mani" al Signore affinché egli si manifestasse; ecco perché non firma l'opera: tutto ciò che in essa è detto non è "suo" ma appartiene all'eterno Mistero di Dio. Tipologie. Le principali tipologie sono dedicate a Cristo: Il Pantocratore, Acheropita ('Non dipinto da mano umana'), Il Salvatore in trono ... alla Madonna: Madre di Dio della Tenerezza, Madre di Dio del roveto ardente, Protezione della Madre di Dio ... ai Santi: Nicola, Pietro, Giovanni Evangelista, Giovanni Battista, Michele Arcangelo, Giorgio ed altri protettori della famiglia ... infine icone dedicate alle feste liturgiche. Per saperne di più: Icona, Volto del mistero, edit. La casa di Matriona - Icone , Guida completa al riconoscimento delle icone al IV secolo ad oggi, edit. A. Mondadori - L'immagine dello Spirito, icone dalle terre russe, edit. Electa. |
Alcune
Icone russe
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