Monet
(1840-1926)

Note biografiche

1840 Il 14 novembre a Parigi nasce Claude-Oscar Monet. È il secondogenito di Claude-Adolphe Monet, indicato nei documenti ufficiali come commerciante, e di Louise-Justine Aubrées. La famiglia, con il primogenito Léon-Pascal nato nel 1836, vive al 45 di rue Lafitte, a sud della collina di Montmartre.
1845 I Monet si trasferiscono a Ingouville, un quartiere di Le Havre, al 30 di rue d'Epréménille, dove vivono la sorellastra del padre, Marie-Jeanne Gaillard, e il marito Jacques Lecadre. Costui, droghiere e fornitore di attrezzature per barche, offre al padre di Monet di lavorare con lui. Lecadre ha anche una casa a Sainte-Adresse. -
1851 Dopo una prima educazione in una scuola privata, entra al collegio comunale di Le Havre; riceve una formazione classica e apprende i primi rudimenti di disegno: suo maestro è Jacques-François Ochard, allievo di David e amico di Boudin. Ma per lui la scuola è una prigione e appena può scappa al mare: il porto di Le Havre è a cinque minuti dalla scuola. 
1856 Monet esegue, a matita su un quaderno, una serie di disegni dal vero nelle campagne intorno a Ingouville e al porto di Le Havre. Inizia a realizzare alcune caricature dei personaggi in vista di Le Havre e a esporle la domenica in un negozio di articoli per belle arti. 
1857 In gennaio muore la madre; la famiglia si trasferisce al 13 di rue Fontenelle a Le Havre, in casa dei Lecadre, dove si prende cura di lui la zia Marie-Jeanne, una pittrice amatoriale che conosce Amand Gautier, amico di Courbet. Vende con profitto alcune caricature esposte nel negozio di Gravier che, forse quest'anno, lo presenta a Boudin. 
1860 Vive a Parigi in rue Pigalle; frequenta l'Académie Suisse, dove lavorano anche Pissarro e Courbet. A febbraio visita un'esposizione di dipinti moderni che si tiene sul boulevard des Italiens: è entusiasta soprattutto di Delacroix. Continua a eseguire caricature, alcune delle quali vengono anche pubblicate su fogli satirici. Alla fine dell'anno torna a Le Havre. 
1861 Chiamata alle armi per Claude: non disponendo dei 2.500 franchi necessari per l'esonero, il 29 aprile è arruolato nel corpo dei Cacciatori d'Africa e in giugno parte per Algeri, dove la situazione è molto tranquilla. La luce e la bellezza del paesaggio del Nord Africa lo affascinano a tal punto che dirà di essersi preparato qui all'impressionismo. 
1862 Colpito da violente febbri, in estate lascia l'Africa e torna in Francia; la zia Marie-Jeanne lo fa esonerare, evitandogli i cinque anni e mezzo di militare che gli mancano. Lavora en plein air con Boudin, tra Honfleur e Le Havre, dove conosce Jongkind. In autunno è a Parigi: entra nello studio di Gleyre, dove incontra Renoir, Sisley e Bazille. Esegue alcune nature morte. 
1863 A Pasqua, con Bazille, Sisley e Renoir va a Chailly, a due chilometri da Barbizon, vicino a Fontainebleau, per dipingere all'aperto. Per il «fascino infinito» del luogo vi si trattiene fino a maggio, ma di questo soggiorno non resta alcun dipinto. Trascorre l'estate tra Le Havre e Honfleur, e qui dipinge Paesaggio in Normandia. In autunno torna allo studio Gleyre. 
1870 Il 28 giugno sposa Camille; va a Trouville, dove lavora con Boudin sulla spiaggia (Hôtel des Roches-noires a Trouville). Muore la zia Marie-Jeanne. A settembre, per evitare la guerra va a Londra; qui Daubigny lo presenta a Durand-Ruel, che alla prima mostra della Società degli artisti francesi nella sua galleria di New Bond Street gli fa esporre Entrata al porto di Trouville. 
1871 Il 17 gennaio muore il padre. A Londra (Il Tamigi e il Parlamento) incontra Pissarro, con cui condivide l'interesse per Turner e Constable. Espone al South Kensington Museum e vende alcune tele a Durand-Ruel. In maggio si reca in Olanda. In autunno torna a Parigi; grazie all'eredità del padre e alla dote di Camille affitta una casa con giardino ad Argenteuil. 
1874 A gennaio lascia Argenteuil per Le Havre e soggiorna per qualche tempo in Olanda, dove realizza paesaggi e vedute di Amsterdam. Alla mostra degli impressionisti Monet presenta sette pastelli e cinque dipinti, tra cui Impressione, sole nascente, che darà il nome al gruppo. Lavora con Renoir e Manet ad Argenteuil dove dipinge la barca galleggiante che si è fatto costruire. 
1876 Cézanne lo presenta al collezionista Chocquet; esegue quattro vedute dei giardini delle Tuileries; in aprile espone Camille Monet in costume giapponese alla seconda mostra degli impressionisti. In luglio è invitato dal collezionista Hoschedé nella villa di Montgeron dove si innamora di Alice Raingo, moglie del finanziere, che diventerà sua inseparabile compagna. 
1877 Con l'aiuto di Caillebotte, che paga l'affitto, apre uno studio in rue Moncey, vicino alla stazione Saint-Lazare, della quale realizza numerose vedute. Espone alla terza mostra degli impressionisti. Camille attende il secondo figlio, ma è molto malata. Il finanziere Ernest Hoschedé fa bancarotta. 
1878 Per sfuggire ai creditori, con l'aiuto di Caillebotte lascia Argenteuil per Parigi. Il 17 marzo nasce Michel. Il 6 giugno all'Hôtel Drouot viene venduta la collezione Hoschedé. Realizza Rue Montorgueil e Rue Saint-Denis. Da agosto la famiglia si trasferisce a Vétheuil insieme a tutti gli Hoschedé. La salute di Camille peggiora. Dipinge Chiesa a Vétheuil. 
1879 Il 5 settembre Camille muore di cancro: Monet la ritrae sul letto di morte. In inverno dipinge alcune nature morte e delle vedute della Senna ghiacciata.
1886  Presenta dieci lavori alla terza mostra dei "Les XX" di Bruxelles. Le opere esposte in America riscuotono grande successo. Tra aprile e maggio si reca in Olanda a dipingere. A giugno da Petit vende quasi tutti i quadri esposti. Da settembre a novembre soggiorna a Belle-Île-en-Mer in Bretagna dove realizza una quarantina di dipinti che terminerà a Giverny; incontra Gustave Geffroy.
1899 Inizia a Giverny la serie degli stagni. In febbraio muore la figliastra Suzanne. La sua reputazione internazionale cresce: espone ancora a Parigi, San Pietroburgo, Mosca, New York, Dresda e Boston. A settembre parte per Londra insieme ad Alice e alla figliastra Germaine per andare a trovare il figlio Michel e comincia a dipingere vedute di Londra. 
1911 In febbraio e poi in dicembre Durand-Ruel gli organizza due personali a New York. Il 19 maggio muore Alice e Monet cade in depressione.Un anno dopo gli viene diagnosticata una doppia cataratta, ma l'operazione viene rimandata. 
1918 I problemi agli occhi si aggravano di anno in anno. 
1926 Le sue condizioni di salute sono pessime: gli viene diagnosticato un tumore al polmone; è costretto a letto ed è sempre più debole. Muore il 5 dicembre. Gli ultimi giorni dell'anno i pannelli della Grande decorazione vengono prelevati dal terzo studio; il 17 maggio del 1927 si inaugurano le sale dell'Orangerie. 

Alcune Opere dell'artista


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Casa dell'artista, veduta dal giardino delle rose
1922-1924,Olio su tela;cm 89 x 92,
Parigi, Musée Marmottan
Ormai alla fine del suo percorso artistico, Monet torna a dipingere la casa di Giverny in una serie di immagini vibranti di colore. La casa e il giardino appaiono però molto diversi rispetto alle vedute realizzate circa vent'anni prima:certo, il giardino ha subito profondi cambiamenti, ma è soprattutto la capacità visiva di Monet, nella sua totalità, ad aver subito una trasformazione fisica e psicologica, imputabile anche ai gravi problemi alla vista.
Barca a Giverny
1887, Olio su tela; cm 198 x 131
Parigi, Musée d'Orsay.
Monet, riferendosi a questo quadro, scrive al suo amico Geffroy di aver dipinto «cose impossibili da fare; dell'acqua con dell'erba che ondeggia sul fondo, è ammirevole a vedersi, ma è da impazzire volerlo fare».Una tela dal tono «squisitamente francese» dirà giustamente il Seitz, accostabile, come gli altri dipinti realizzati sull'Epte, a composizioni letterarie quali la La ninfea bianca di Mallarmé e Alla ricerca del tempo perduto di Proust o musicali come In barca di Debussy.
Stagno delle ninfee, armonia in verde
1899,Olio su tela;cm 89 x 93,
Parigi, Musée d'Orsay
Nel giardino di Giverny c'è un «minuscolo stagno dalle acque sempre limpide». Monet lo circonda di splendidi alberi e ne cosparge la superficie di esotiche ninfee gialle, bianche, rosa e violette. «Sopra quest'acqua fiorita, un leggero ponte di legno, sul genere dei ponti giapponesi, e nell'acqua, tra i fiori, tutto il cielo che filtra, tutta l'aria che gioca attraverso gli alberi, tutto il movimento del vento, tutte le sfumature delle ore, tutta la gracile immagine della natura circostante».
Donna con parasole
1886,Olio su tela;cm 131 x 88,
Parigi, Musée d'Orsay.
Nell'estate del 1886, mentre a Grenoble si svolge una mostra alla quale Monet ha inviato tre opere, a Île aux Orties l'artista vive una parentesi di delicata poesia, dipingendo le due versioni di Donna con parasole. Si tratta di un momento intimo, privato, legato alla sua nuova famiglia, i Monet-Hoschedé. Un giorno, mentre torna da una delle sue solite "escursioni pittoriche", Monet vede l'immagine delicata di Suzanne, una delle sorelle Hoschedé, stagliarsi col suo ombrellino contro il cielo: immediatamente i ricordi di un'altra donna e di un altro luogo affluiscono alla sua memoria e, pieno d'entusiasmo per la visione avuta, pare che abbia esclamato: «Ma è proprio come Camille ad Argenteuil! Bene, domani torneremo e tu poserai là!».
Parlamento di Londra,
effetto di sole attraverso la nebbia
1900-1901, Olio su tela; cm 81 x 92,
Parigi, Musée d'Orsay
Monet si reca a Londra nell'inverno del 1900 e del 1901 e grazie a Mary Hunter, un'amica di Sargent, ottiene il permesso di dipingere da una stanza del Saint Thomas Hospital la città, il Tamigi coi suoi ponti il suo mistero, la nebbia. «Mi piace tanto Londra, ma [...] soltanto d'inverno [...]. Allora diviene una massa, un tutto unico ed è così semplice. Ma più d'ogni altra cosa, di Londra mi piace la nebbia [...]. È la nebbia che le dà la sua meravigliosa grandiosità sotto questo manto misterioso», dirà in seguito.
Rue Montorgueil, la festa del 30 giugno 1878
1878, Olio su tela; cm 80 x 48,5
Parigi, Musée d'Orsay.
Il primo maggio 1878 viene inaugurata con una grande cerimonia l'Esposizione universale. Visto l'enorme successo della manifestazione, il governo decide di rendere il 30 giugno festa nazionale, per celebrare la rinascita di Parigi e della Francia dopo la terribile parentesi della guerra franco-prussiana. I parigini, invitati a esporre le bandiere, trasformano la città in un festoso tripudio bianco, rosso e blu. Monet, dipinge la Rue Mosnier, l'attuale rue de Berne, imbandierata. Lo stesso pittore dirà «Mi piacevano moltissimo le bandiere. Alla prima festa nazionale, il 30 giugno, camminavo per rue Montorgueil con cavalletto e colori. Scoprii un balcone, salii le scale e chiesi il permesso di dipingere. Mi dissero di sì».

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