Nasce
a Venezia nel 1696.
II più potente, rigoglioso e influente pittore europeo del XVIII secolo, almeno prima della diffusione del gusto illuminista e neoclassico, ha dettato il gusto per la grande decorazione signorile nelle corti. Ai vastissimi affreschi è soprattutto legata la fama dell'artista: ma Tiepolo deve essere considerato prima di tutto un pittore estremamente versatile, capace di svariare in numerosi campi delibarle e di adattarsi ai soggetti, alle tecniche e alle dimensioni più diverse. Allievo di Gregorio Lazzarini, il giovane Tiepolo si iscrive ventunenne alla corporazione dei pittori di Venezia. Nel 1719 sposa Cecilia Guardi, sorella dei pittori Francesco e Giannantonio. Attratto dagli esperimenti di Piazzetta e di Sebastiano Ricci (a fianco dei quali viene coinvolto nell'esecuzione dei dipinti per San Stae, 1722), indirizza la propria attività all'abbandono delle "tenebre" barocche per aprirsi a scene sempre più solari e vivacemente colorate, chiaramente ispirate al recupero della grande tradizione veneta rinascimentale. Dopo i primi cicli di affreschi a Venezia, Giambattista Tiepolo ottiene il primo grande successo con la stupenda decorazione della galleria del palazzo Vescovile di Udine (1726), autentica esplosione di festosa luminosità. Da questo momento è un crescendo di incarichi, alternativamente rivolti a committenti privati e religiosi. Per tutti Tiepolo realizza tele e affreschi pieni di fantasia e di gioia, in cui il riferimento stilistico a Paolo Veronese si sovrappone a una consapevole ripresa di trucchi e suggestioni teatrali. Per questo scopo, Tiepolo lavora quasi sempre con la collaborazione di un "quadraturista" che prepara le fìnte architetture in cui sono inserite le scene narrative, il fìdatissimo Girolamo Mengozzi Colonna. Nel corso degli anni trenta del Settecento Giambattista Tiepolo è vorticosamente attivo in Veneto e in Lombardia. Fra le opere principali si segnalano gli affreschi nella cappella Colleoni di Bergamo, la volta dei Gesuati e varie pale d'altare a Venezia, la decorazione dei prestigiosi palazzi milanesi (Archinto, Dugnani, Clerici).Raggiunto l'apice della fama, Tiepolo rende ancor più fantasiosi e sorprendenti i suoi lavori, lasciando correre una fantasia sbrigliata e un gusto per l'allegoria nei grandi lavori veneziani della Scuola del Carmine e di palazzo Labia. Numerosi dipinti sono destinati all'esportazione, ma a differenza di molti suoi concittadini (come Sebastiano Ricci, Canaletto e Bellotto), Tiepolo è riluttante all'idea di andare a lavorare all'estero. Finalmente convinto dal vescovo-conte Karl Philipp von Greiffenklau, nel 1750 si trasferisce con numerosi collaboratori a Wùrzburg: gli affreschi nella Residenza della cittadina francone sono i più sfolgoranti capolavori della pittura rococò europea, di cui costituiscono il vertice insuperabile e, come tale, l'inizio della crisi. Di nuovo nel Veneto, Tiepolo dipinge ripetutamente per le ville signorili (Valmarana a Vicenza, Pisani a Stra), senza trascurare le pale d'altare, come quella del Duomo di Este. Nel 1762, sempre con il supporto di vari collaboratori di bottega fra cui il figlio Giandomenico, parte per la Spagna. A Madrid affresca vari ambienti nel palazzo Reale, fra cui la prestigiosa sala del Trono. Tutta via, proprio nella corte madrilena, l'incipiente gusto neoclassico rende rapidamente "fuori moda" la fantasia decorativa e trasfigurante di Tiepolo. Il grande pittore muore a Madrid, quasi dimenticato nel 1770. (da "La pittura Italiana"- ed.Electa) |
Alcune
Opere dell'artista