Mario il calamarodi: Chiara Reggiani
Nel bel mezzo dell’oceano, sommerso da metri e metri d’acqua, esisteva un piccolo paese dove regnavano i buoni sentimenti e la vita era molto semplice.
Le giornate ad Alga Verdissima, questo il nome del luogo idilliaco, trascorrevano serenamente. Le novità erano sempre poche, per non dire inesistenti, ma gli abitanti erano talmente sereni e affiatati tra di loro che ogni piccola cosa rendeva la giornata gioiosa.
Come in ogni paese che si rispetti anche ad Alga Verdissima c’era un sindaco, Mario il calamaro, che si preoccupava affinchè tutto funzionasse alla perfezione e si prodigava per risolvere ogni piccolo problema.
Ogni mattina si alzava e dopo aver fatto colazione insieme all’amata moglie Carolina la sardina, usciva di casa per raggiungere il Comune. Per compiere il breve tragitto impiegava sempre almeno un paio d’ore, amava infatti fermarsi a salutare i suoi concittadini e trattenersi a chiacchierare.
Era sua abitudine andare subito al bar da Nuccio il cavalluccio per un caffè e per leggere almeno la prima pagina di Umide Notizie, il quotidiano del mare. Dopo un veloce commento sui fatti del giorno, eccolo uscire e dirigersi dalla fiorista Lola la vongola, sua cara amica fin dai tempi della scuola, poi dal tabacchino Gino il branzino, alla ferramenta di Apollo pesce martello per poi finire col discorrere sulla viabilità con il vigile Vito il barracuda.
Quando finalmente si sedeva sulla comoda poltrona dell’ufficio, si sentiva soddisfatto e iniziava a sbrigare le numerosissime pratiche con il sorriso sulle labbra.
Un bel giorno si verificò un fatto inatteso. Nel tardo pomeriggio ricevette una telefonata dal brigadiere Rocco il tonno che, con tono decisamente preoccupato, gli chiese se poteva raggiungerlo alla caserma dei carabinieri.
Il sindaco Mario il calamaro lasciò in fretta e furia il Comune e arrivato a destinazione fu subito condotto in una stanza dove erano seduti un grande pesce adulto e tre pesciolini visibilmente provati.
- Buongiorno Signor Sindaco, sono Dimitri il salmone e questi sono i miei figli. Veniamo da un mare molto lontano e siamo in viaggio da tanti giorni. Nel nostro paese c’è molta povertà, non ho un lavoro e da poco purtroppo mia moglie è morta. Siamo arrivati fino ad Alga Verdissima nella speranza di poter vivere qui per ricostruirci una vita.
Il sindaco sapeva che in mari lontani esistevano tanti pesci che vivevano in condizioni terribili, ma non avendone mai conosciuto personalmente nessuno non aveva ben idea di quanto può essere drammatica la vita altrove.
Adesso che aveva davanti questi piccoli stanchi ed affamati e Dimitri che lo guardava con occhi disperati si commosse moltissimo e si sentì investito dalla responsabilità di aiutarli.
- Nel nostro paese non si è mai verificato un caso simile, quindi credo che sia giusto decidere in base al buon cuore e penso che tutti i cittadini appoggeranno la mia decisione di accogliervi.
I nuovi ospiti furono accompagnati all’hotel Plancton dove la proprietaria Camilla l’anguilla si prese cura della sfortunata famigliola.
Nel frattempo il sindaco decise di convocare al teatro comunale tutti gli abitanti per parlare della novità e per decidere insieme come comportarsi.
La discussione durò a lungo perché ognuno voleva dire la sua, ma alla fine tutti si trovarono d’accordo sul fatto che era necessario sostenere i nuovi arrivati e si dimostrarono molto solidali.
L’imbianchino Gioacchino il moscardino si offrì di assumere Dimitri il salmone. Nell’ultimo periodo il lavoro era aumentato e aveva veramente bisogno di un aiuto.
- E incrementiamolo ancora di più questo lavoro!- esordì con entusiasmo Nuccio il cavalluccio – il mio bar ha proprio bisogno di una bella imbiancata, con tutta l’umidità che c’è da queste parti le pareti sono completamente scrostate. -
- Io posso occuparmi dei piccolini durante il giorno, da quando sono in pensione non so come impiegare il tempo – disse tutto d’un fiato Mariapia la Seppia che per anni aveva gestito la biblioteca del paese.
- Da parte mia non può che esserci la disponibilità ad ospitare l’intera famiglia fino a quando non avranno la possibilità di affittare una casa. Nella canonica c’è tanto spazio ed è fin troppo per me- intervenne il parroco Don Totano.
- Mi congratulo con voi cari concittadini – si espresse con tono orgoglioso il sindaco Mario il calamaro – da domani avremo tante cose nuove da imparare sulla vita, gli usi e i costumi di una civiltà tanto lontana e una nuova amicizia rallegrerà le nostre giornate.-
Nei mesi che seguirono le cose andarono proprio così e Dimitri il salmone e i suoi pesciolini si integrarono perfettamente.
Purtroppo un fatto spiacevole minò la serenità degli abitanti di Alga Verdissima.
In un freddo mattino d’inverno arrivò al porto una grossa nave da guerra dalla quale scese il comandante che si fece accompagnare subito in Comune.
Il sindaco, quando se lo trovò davanti, si intimorì alla visione di due file di denti aguzzi ma, vista la sua posizione, mantenne la calma e si dimostrò disponibile ad una chiacchierata.
- Buongiorno, sono il comandante della nave Pinna Boat, il mio nome è Vladimir lo squalo. Dopo giorni di navigazione abbiamo raggiunto il vostro paese alla ricerca di Dimitri il salmone.-
- Sentiamo, per quale ragione cercate costui?- chiese il sindaco.
- Perché è evaso dal carcere dopo essere stato giudicato colpevole di furto e condannato a tre anni di reclusione-
- Non credo di potervi aiutare per adesso- prese tempo - lasciatemi alcune ore per sbrigare un’importante faccenda, vi raggiungerò al porto appena possibile per riparlarne.-
Appena il comandante se ne andò, il sindaco Mario il calamaro si diresse in fretta e furia da Dimitri per chiarire la situazione. Gli raccontò della visita che aveva ricevuto e gli chiese spiegazioni.
- Non posso negarlo, sono un ladro –
disse il poveretto con le lacrime agli occhi.
- Durante la lunga malattia di mia moglie ho rubato una somma di denaro per far fronte alle spese per le costosissime cure e per sfamare i miei figli! So benissimo che non ci sono scuse, ma ho agito così perché ero davvero disperato e non vedevo altra soluzione.-
Il sindaco ascoltato il discorso commovente non ebbe dubbi : Dimitri non poteva essere condannato per ciò che aveva fatto. E’ vero, aveva sbagliato, ma per una giusta causa e il destino aveva già provveduto a punirlo privandolo dell’affetto della moglie e imponendogli una vita piena di difficoltà. Non bisogna mai fermarsi all’apparenza nel giudicare qualcuno, spesso dietro ad un comportamento sbagliato ci sono motivazioni così gravi che nemmeno possiamo immaginare.
Era necessario trovare una via d’uscita!
A distanza di molto tempo , ecco di nuovo tutti i cittadini riuniti nel Teatro Comunale pronti ad ascoltare il triste racconto.
Tutti d’accordo come sempre, decisero che l’unica soluzione era chiedere aiuto a Maddalena la balena e alle sue amiche che neanche a dirlo accettarono con piacere.
In pochi minuti eccole nuotare fino al porto e circondare la grande nave per poi iniziare a danzare tutte insieme. Il movimento dell’acqua provocò un fortissimo maremoto che distrusse la nave.
Il comandante Vladimir lo squalo furioso per ciò che era accaduto si fece accompagnare all’aeroporto e tornò nel suo paese giurando di non mettere più nemmeno una pinna ad Alga Verdissima.
Dimitri il salmone era salvo e la sera stessa tutto il paese si riunì nel Teatro Comunale. Questa volta nessuno aveva voglia di parlare ma solo di festeggiare insieme al prezioso amico.
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