La strega e il principedi. Sabrina Guerra
C’era una volta, in una terra lontana, una strega che aveva il cuore ricoperto da uno spesso strato di ghiaccio, ciò l’aveva resa la più insensibile e crudele di tutte le streghe e per questo veniva chiamata Cuordighiaccio.
Cuordighiaccio viveva in una piccola casetta al centro di una foresta impenetrabile che confinava con due regni abitati da gente tranquilla, buona e pacifica: da un lato vi era il regno dell’Est e dall’altro quello dell’Ovest.
Quei regni erano uniti da un profondo rapporto d’amicizia e d’affetto e ciò dava enormemente fastidio a Cuordighiaccio che, odiando tutto quello che di bello esisteva al mondo, non poteva sopportare di essere circondata da buoni sentimenti, così decise di far scoppiare una guerra tra i due popoli.
Una notte la strega, volando sulla sua scopa magica, entrò nel castello del re dell’Est e rapì suo figlio, il piccolo principe Edoardo.
Una volta fuori del castello la strega prese le sembianze del re dell’Ovest e rivolta ai soldati di guardia sulla torre, gridò: << Ehi voi lassù, riferite al vostro re che ho rapito il principino e che non lo rivedrà mai più!>>, così dicendo si allontanò veloce come un fulmine e tornò nella foresta dove riprese il suo aspetto.
<<Cosa me ne faccio ora di questo marmocchio piagnucoloso e puzzolente?>> si chiese la strega, poi le venne un’idea, <<Quando sarà più grandicello potrà aiutarmi nelle faccende di casa!>> così decise di tenerlo con se.
Al castello, nel frattempo, le guardie erano corse ad avvisare il re che, sconvolto ed accecato dall’ira ordinò: <<Preparate l’esercito, attaccheremo il regno dell’Ovest e libereremo il principino!>>.
Il re dell’Ovest vedendosi attaccato all’improvviso non poté fare altro che schierare anche lui il suo esercito e così, quella notte, iniziò una guerra che sarebbe durata per moltissimi anni.
Mentre i due regni si combattevano, nel cuore della foresta il principino cresceva; quando imparò a camminare la strega, per essere certa che non fuggisse, gli legò al piede destro una catena, lasciandola però abbastanza lunga da permettergli di arrivare fino al ruscello a prendere l’acqua e di aggirarsi liberamente per la foresta per raccogliere la legna.
Un giorno la strega, solo per divertirsi un po’ nel vedere soffrire il piccolo principe, gli raccontò la storia del rapimento e sghignazzando concluse: <<Ah, ah, ah… Quegli stupidi continuano a combattere incolpandosi a vicenda, senza neppure immaginare che l’artefice di tutto sono io!>>.
Il principino iniziò a piangere e pregò la strega di rimandarlo a casa, ma lei rispose: <<Ormai mi appartieni e non tornerai più dai tuoi genitori!>> poi, in sella alla sua scopa volò via, si appollaiò sul ramo di un albero e si mise a pensare. Le era accaduta una cosa strana mentre il piccolo principe piangeva: aveva sentito una specie di puntura al petto e non aveva provato la grande gioia che provava ogni volta che vedeva un essere umano piangere.
<<Forse sto invecchiando!>> concluse tra se Cuordighiaccio, non riuscendo a spiegarsi ciò che le era capitato.
Edoardo, da parte sua, dimenticò presto il rancore verso la strega: dopotutto lei l’aveva cresciuto, gli aveva insegnato tante cose e la sera gli raccontava storie paurose che gli piacevano da matti.
Passarono così tanti e tanti anni, quasi venti, quando un giorno il principe, per raccogliere legna, si spinse fino al margine della foresta e lì, al di là dei rovi spinosi che la delimitavano, udì una voce melodiosa cantare una dolce canzone: era la voce di una fanciulla. Non appena quella voce smise di cantare il principe esclamò: <<Canti meravigliosamente!>>.
<<Chi è la?>> chiese la fanciulla.
<<Mi chiamo Edoardo! E tu chi sei?>> rispose il principe.
<<Io sono la principessa dell’Ovest!>>.
<<Anch’io una volta ero un principe>> si vantò Edoardo.
<<Davvero? E cosa fai nella foresta? Non sai che vi abita una crudele strega?>> chiese la principessa.
<<Io vivo con lei!>> la informò Edoardo e raccontò alla principessa la storia del suo rapimento.
Quando la principessa scoprì che quel giovane era il principe dell’Est e che a rapirlo era stata la strega esclamò: <<Devi uscire subito da lì e raccontare tutto ai nostri genitori così la guerra finalmente finirà!>>.
<<Non posso, sono legato con una catena!>> disse tristemente Edoardo.
Allora la principessa tornò al villaggio dove chiese aiuto al fabbro: l’uomo, facendosi strada tra i rovi con un’ascia, raggiunse il principe e, con un paio di tenaglie, tagliò la catena.
Il principe, finalmente libero, seguì la principessa al castello e raccontò al re dell’Ovest tutta la storia; il re fece preparare subito una carrozza e tutti e tre si diressero al castello del re dell’Est.
IL re non credette subito alla storia che gli raccontarono e chiese: <<Chi mi assicura che tu sei veramente mio figlio e che questo non sia solo un imbroglio?>>.
Allora la regina disse: <<Marito mio, questo ragazzo è davvero nostro figlio, me lo dice il mio cuore. Ma se tu sei così testardo da non capirlo, guarda la sua caviglia sinistra: vi troverai la stessa voglia a forma di stella che aveva il bambino che ci fu portato via vent’anni fa!>>.
IL re dell’Est controllò la caviglia sinistra di Edoardo e, come aveva previsto la regina, vi trovò la voglia a forma di stella, allora abbracciò il figlio e piangendo gli chiese perdono per non averlo riconosciuto subito, poi chiese scusa anche al re dell’Ovest per averlo accusato ingiustamente.
Il re dell’Ovest disse: <<Se mi avessi chiesto spiegazioni, invece di attaccarmi, avremmo potuto unire le nostre forze per ritrovare tuo figlio e non saresti stato lontano da lui per tutti questi anni!>>.
Il Re dell’Est guardò il principe, ormai diventato uomo, e si rammaricò per aver perso una parte importante della vita del figlio a causa della sua impulsività, poi disse: <<Ho commesso un terribile errore per il quale hanno sofferto tante persone, ma la colpa di tutto ciò è della strega, dobbiamo liberarci di lei per sempre così non potrà più metterci l’uno contro l’altro!>>.
I due re mandarono subito a chiamare il Sommo Mago e gli chiesero consiglio.
Il Sommo Mago disse loro: <<Durante uno dei miei viaggi nelle terre d’Oriente ho sentito dire che se si fa versare ad una strega anche una sola lacrima d’affetto per un essere umano tutta la sua malvagità sparirà per sempre, da quel momento in poi il suo cuore diventerà puro e non potrà più compiere azioni cattive, in poche parole sarà per sempre una strega buona!>>. Allora il principe Edoardo esclamò: <<Io ho vissuto per vent’anni con Cuordighiaccio e credo di conoscerla a fondo… Come io provo dell’affetto nei suoi confronti, sono sicuro che anche lei, nel profondo più profondo del suo cuore, mi voglia bene… Forse se mi credesse in grave pericolo accetterebbe questo sentimento e piangerebbe per me!>>.
Il principe tornò così nella foresta e quando fu vicino alla casa della strega ordinò ai cavalieri che erano con lui: <<Fingete di inseguirmi e di uccidermi!>> poi, lanciando il suo cavallo al galoppo, iniziò a gridare, <<Cuordighiaccio ti prego aiutami, al castello di mio padre nessuno mi ha riconosciuto, mi credono un impostore e vogliono uccidermi!>>.
La strega si affacciò alla finestra e vedendo Edoardo inseguito dai soldati sentì una fitta al cuore, proprio in quel momento uno dei cavalieri finse di colpire il principe che si lasciò cadere da cavallo.
Cuordighiaccio vedendo Edoardo immobile a terra pensò che fosse morto, a quel pensiero la fitta si trasformò in un dolore atroce ed insopportabile e la strega capì di voler bene al principe, allora corse fuori, gli s'inginocchiò accanto ed iniziò ad accarezzargli dolcemente la testa.
A quel punto avvertì uno strano formicolio agli occhi e sentì qualche cosa bagnarle le guance: erano lacrime, la strega stava piangendo per amore!
Una di quelle lacrime le scivolò sul petto, il calore che emanava sciolse il ghiaccio che ricopriva il suo cuore e Cuordighiaccio si trasformò così in una strega buona.
Da quel giorno in poi la strega fu chiamata Cuoredoro e si trasferì a vivere al castello dove, quando Edoardo e la principessa dell’Ovest si sposarono ed ebbero dei figli, fu nominata dama di compagnia dei principini. I bambini amavano Cuoredoro, la strega buona, che raccontava loro bellissime storie e che ogni sera li portava a fare meravigliose gite sulla sua scopa magica.
La strega aveva finalmente imparato quanta gioia può dare l’amore e non lo scordò mai più!
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