Biografia di Pietro Simiele


“È dolce, sconvolgendo i venti l’ampia distesa del mare, osservare da terra gli immensi sforzi di un altro, non perché dà un brivido di piacere il tormento di qualcuno, ma perché i mali, dei quali tu sei lontano, è dolce vederli.”
Leggere è sempre guardare al sicuro gli sforzi di qualcuno, per questo è tanto più gratificante che scrivere, che è sempre una lotta, e per qualcuno (se diventa mestiere) persino una maledizione biblica. Cosa lo fa fare, o la più pretestuosamente intellettualistica polemica dei troppi scriventi, non lo toccano minimamente; non ha monumenti sempiterni da costruire, ma scrive senza essere scrittore per la stessa ragione che parla senza essere oratore, per un bisogno che invece che a un anno di vita, è maturato a trentasei, trentasette. Pubblicare qui, e in qualche altro sito, come ha  fatto, non è per l'autore un’operazione editoriale, ma come le pubblicazioni in comune, più vicine all’antico significato della parola: un avviso a chi fa parte dello stesso gruppo di qualcosa che si vuol condividere, cioè una forma di dialogo, tirate le somme; un dialogo non vincolato dagli argomenti imposti dall’attualità cosiddetta politico sociale o di costume, e che da quel linguaggio, a costo di fallimenti, cerca di rifuggire, o semmai di citarlo ironicamente, perché solo così si può dire qualcosa, non di meglio, ma di diverso.
Le parole cercate sono bolle d’aria salenti dal fondo dello stagno per ansia di luce, e le molte che non riescono a trovarla, di quel fondo, anche nel peggiore delle persone, hanno i sentori, o se volete, i miasmi.
Del ’58, operaio la mia parte di maledizione di cui sopra, tardiva laurea, trentanovenne, in lettere: tesi sul grande messer Lodovico. 
Chi legga, ricordi dunque, se vuol giudicare, i versi a epigrafe di Lucrezio, e non storca troppo il naso.
Benigne lector, vale. 

P. S.
In realtà l’autore dei versi è un altro, “il Mirafiorano”, si fa chiamare così; io sono solo il suo scrivano (ricordate Totò che detta a De Filippo?), e neppure mi paga, lo schiavista!