Raccolta poesie di:
Indice della raccolta:
Sul filo dell'ombra.
Arrivo deciso sul filo dell'ombra
che disegno come un orizzonte,
poi mi circondo di memorie
nascosto s'un albero di melograni
con le ferite e sangue nei frutti.
Ma il corpo e l'ombra non sanno
parlare d'amore, splendono vicini,
si legano di promesse
ma vani, i giuramenti
sono come cavalli disperati,
con le froge che respirano
polvere e menzogne.
Àncora, mezzaluna e croce.
Questa malaccorta malafede di logora violenza
logica per te, vestita di gotica livrea
nel gorgoglìo gonfio e penetrante,
dei tuoi gesti, d'ogni tuo bacio,
ovale di ipocrite menzogne
che non ho conosciuto, che più non voglio.
Ma è un odio leale, leggero perché è amore
fatto di lacrime, simboli, suggelli
una vita d' àncora mezzaluna e croce
appiattita, stanca sul fondo, nella sabbia
che non sprofonda, che non maledice e guarda
che mi protegge da te, per sopravvivenza
contro ogni regola, cercando ogni speranza
questo assurdo, questo inutile, schifo amore.
Sorella d'acqua.
Gioie, sorella d'acqua
evanescente ancella,
selvaggia e pura d'amore
io del tuo linguaggio
ne bevo ogni parola, e tranquillo
come neve mi distendo,
avvolgo ogni prato
ogni collina disposta
a consumare la brina
a restare e sognare.
Sorella d'acqua
tenera brezza tra i pensieri
per questi svaghi estivi
con la tenerezza di madre e amante
faccio le tue membra di terra bruna
e rivolgo a te sguardi, affanni
ad ogni morte che protesta vana
ad ogni nascita che inganni.
Gesto d'amore.
Mi stupisco per un gesto d'amore
della materia corrosa dal caso,
per il deserto che mi scorre dentro
fatto di sabbia che punge il respiro,
di rabbia che spinge nel vento,
alza le dune taglia le vene
striscia sottopelle come larva fremente
spia ridendo i miei angeli affranti,
infine li uccide e allontanandosi si pente.
Col mio sangue.
Col mio sangue sapore di ferro
ho disegnato antichi mandàla
e le mie ossa sono servite
per scavare fondamenta
costruire mura di cinta;
la mia pelle ha sollevato
tende beduine nel deserto
e le mie angosce sono stelle
lanciate nell’infinito da angeli ribelli.
Solo i pensieri ho tenuto con me
in questa fossa di tufo giallo
per nascondere ai miei nemici
l’amore e la pietà.
Un solo istante.
Se fossi un solo istante
Un lampo, un fuoco
Un piccolo infinito
Che trascorre in silenzio
E sopporta il peso, il delirio
Del cuore vivo delle stelle,
del dolore finito di eterne galassie,
che non si interrogano
ma si sfiniscono vittime,
Se fossi questo istante,
scriverei di incontri, destini
desideri e amori.
All'improvviso.
All’improvviso,
perché non conosco e piango,
questi versi che scompongono
e le schiume dell’oceano
e le rocce che si frantumano
nel tempo
con l’amore dell’infinito
che mi incontra nei mille sguardi,
nei mille respiri che mi guadagno
sprecando afflizioni,
delizie e pietà
perché scrivo e non compongo,
io degenere, io che non so vivere
Il vento.
Il vento libera la sabbia
Dall’ebbrezza dell’acqua
E feconda di schiuma il mare
Spostando come criniere libere
Cavalli bianchi lungo le dune.
Il vento scorre sull’orizzonte
Concentrando l’equilibrio disposto
A venire meno, sconcerto
Senza scampo, inventando scuse.
Raggio di sole.
In un raggio di sole la ferita dei miei occhi,
di un profilo che assomiglia in silenzio
a quel profilo di nebbia di nulla
che si incontra che si scontra
solleva l’odore del muschio bagnato
delle sillabe incolori come singhiozzi
e ghirlande di lacrime mi dispongono in silenzio:
io e una malinconia che non finisce,
un sospiro che avvolge e regola
ogni attimo dell’ultimo dei ricordi.A Chiara Baldini.
(frammento di " Quando c'è quell'istante di silenzio".)
Quando c'è quell'attimo di silenzio.
Quando c'è quell'istante di silenzio,
un vetro che s'inumidisce e trascolora d'inverno,
come me che non riesco a distinguere
la tela di un ragno dalle fila dei pensieri.
Quelle stanche ore di notte, insulse
Perché vuote di sonno,
ma di stanchezza negli occhi chiusi;
oramai concludo questo periodo
d'insonnia e mi distendo nell'acqua grigia
di un passato che non torna in silenzio.
In un raggio di sole la ferita dei miei occhi,
di un profilo che assomiglia in silenzio
a quel profilo dì nebbia di nulla
che si incontra che si scontra
solleva l'odore dei muschio bagnato
delle sillabe incolori come singhiozzi
e ghirlande di lacrime mi dispongono in silenzio:
io e una malinconia che non finisce,
un sospiro che avvolge e regola
ogni attimo dell'ultimo dei ricordi.
Non è nessuno in quello specchio
dove il mare riflette e inganna il cielo,
dove il silenzio sì concede il lusso
di respirare ancora, quando il nulla
cicaleggia e invita alle danze la morte.
Io - perché so già che è invano - sogno.
Sogno e m’inganno soddisfatto
della luce al tramonto
che mi fa gli occhi belli.a Chiara Baldini
(1999)
Malinconia.
Io non so perché
- ma quando me lo dico, rispondo -
guardo e mi perdo in quel ricordo,
quell’unico riflesso, quella tristezza
che al tramonto - come un’amante -
scavalca quel filo di ultima luce
- una trincea, un po’ baluardo -
e s’infila, come un sorriso rubato,
sale per un varco, una porta
che lascio aperta apposta per lei
mi guarda di lontano dietro un’ombra,
un incendio che non matura
affila e cresce, sopporta, svilisce
ma non ruba l’anima - che stanca,
ma stanca di poco, non s’oppone -.
Della malinconia di oggi
Io non so perché.
Per il tramonto.
Finché il tramonto
Resta scolpito nella notte
- concluso, avanzato nel tempo –
io non chiedo che ipotesi
e i perché mi invadono
come la fretta dell’erba
che buca l’asfalto ma solo ai bordi,
il resto continua
- per sempre –
ad essere nero e forte.La mia anima è una spirale cresciuta,
avviluppata, invaghita
dell’orizzonte e del blu cenere
che non m’invita,
ma supplica e s’azzurra
semplicemente
rischiando di fondere
un tramonto d’ocra.
Luna d'inverno.
Perché la Luna s'interrompe quando l'alba arretra
precisa e pungente su per quel monte?
Ogni notte, quando il silenzio l'evoca
sirena e maga di un vento sparso di stelle
raccolta in punta d'ombre fredde, lontane,
la Luna è solo domande:
risposte ad un'anima insonne
che crede,
- ad un passo dall'esistere ancora -
solo nel sogno:
ed io non so se nell'Universo ogni astro è luna
controvento
insensibile orlo di una follia che non tace
e resta con me,
si profila d'argento specchio,
illude chi spera,
ruba all'amore una preghiera
e sonnambula invaghita del Nulla
si appisola teneramente
fra le ciglia stanche d'occhi.
Ognora, quando il perché di Dio lo permette,
si distacca e da imperatrice illumina deserti
e poi mari
ma non si cala, aristocratica,
ma si oppone e vince
al Sole che si specchia nel suo volto,
selvaggiamente, senza superbia.
Racchiudi in me il tuo sale fecondo.
Racchiudi in me il tuo sale fecondo,
lo splendore di un fiume di papaveri,
perché poco è per me l’inverno
che non mi impedisce di amare.Tormentami, amore, legami tra gli asfodeli
- com’io non posso amare, -
promettimi solo, nei campi a primavera,
Il tuo sapido e concluso amore.Illudimi, amore,
raccogli per me i tramonti più rossi,
le nubi più alte, e non chiedermi più
perché t’amo.Aspettami, amore, sotterra i malumori
completami con mille sorrisi
perché il mio cuore
è sempre in cerca di te.Rapiscimi, amor mio,
trattieni nel tuo sguardo la mia anima ribelle,
prigioniera da sempre del tuo cuore che mi ama.Sorridimi, amore,
sorridi ai miei sogni,
perché sono smeraldi che ho rubato
agli abissi del mare impetuoso per te.Sollevami, amore mio, regina
dallo sguardo rotondo,
accompagnami nell’infinito perduto
verso un cielo più alto e regalami
sempre e solo il tuo amore.Abbandonami, amor mio, in questo
meriggio silente, coi sensi nascosti,
le mani tese e lasciami dormire
col tuo amore che mi riscalda.Amami, amor mio, di quell’amore
che non si stanca di amare
ad aspettare per il continuo vigore,
che si congiunge sperando alla Vita.Sogna, amore.
Incontra l’Amore, ché nel sonno
Il cuore tuo è insonne col mio.
E mentr’io veglio il tuo respiro t’amo
Più del tuo cuore, più del tuo Amore.
Ed io amo.
Io non credo più che un dì
possa aspettarmi un tuo pensiero.
Per me che resto qui
a tormentarmi di un amore
che mi chiama
ma si nasconde e sorride
perché sa che c’è
e non m’illude.
E sogna per me
con i dolori nel cuore
vaga nascosto
nel vento, nel cielo
si illumina di tratti
spegne ansie, gioie.
E ogni ora che trascorro
e che io non penso
- ma aspetto in silenzio -
quel freddo breve
che piango dalle mie ciglia
fino all’arco di un sorriso
che si disegna
fra labbra e curva del naso,
sussurra alla mia notte
che io amo
ma non so di amare.
Sogna amore.
I.
Sogna, amore.
Incontra l’Amore, ché nel sonno
Il cuore tuo è insonne col mio.
E mentr’io veglio il tuo respiro t’amo
Più del tuo cuore, più del tuo Amore.II.
Amore, che ritorni come a maggio,
fuoco di una rosa che arde,
un rubino che non si spegne:
e per credere ancora all’amore
ne conservo i petali rossi al buio
per immaginare le labbra tue.III.
L’ebbra scintillante risata tua
Scompiglia il mio udito
Di una gioia cristallina che non crede
Ma divora amore.IV.
Ritorna, amore, riaccendi nel mio cuore
Quel silenzio che più non gioisce
Senza il tuo profumo, senza il tuo colore:
Una limpida gioia fatta del tuo sorriso.V.
Ogn’ora l’amore tuo
manca al mio respiro
cavalca il battito del
sangue nelle vene
e s’avventa fra i miei pensieri
- perché è dolce cercare
in te l’amore –
farmi assalire dalle gioie
e con le lacrime
chiamare, urlando:
solo amore!VI .
Ho colmato il tuo amore
Gustando l’incantevole incanto
Attonito e arabescato
Di sensazioni lontane
Poi ho intessuto la veste
Color cobalto della notte
Della tua voce
E del tuo mistero.
T'amo.
Io t’amo perché so che devo amarti
e t’amo contro ogni mia angoscia
rispettando le noie, i sogni, le assenze
e t’amo perché ho bisogno di amarti,
- di quell’amore che vuole amarci -
dell’amore che ci sorveglia piano
e non ci parla solo d’amore
ma anche dei nostri dolori.
T’amo da solo contro la luna
t’amo disperato contro il vento
t’amo contro ogni abbandono
perché io amo il tuo amore
che non mi dà scampo,
e mi raccoglie ad ogni distrazione;
ed io so che devo amarti,
e t’amo.
Notte di stelle.
E poi di notte le stelle
vicine fredde così ferme
su per quel cielo vòlto giù in basso
gemello dell'acque lisce
tra la risonanza di un'eco
e l'arsura di cose belle
escluse dal mio sguardo
da questo lungo e orizzontale
vedere per essere.
Offro all'ombra.
Offro all'ombra che mi allieta
i miei silenzi, la luce di quest'anima
che mi impedisce di amare ancora.
Un'aria impoverita, passata da parte a parte
dalle lance del vento - io- perché invano inseguo
quel profumo, un gioco senza divertimento
che insegna e sfuma a carboncino, richiama
di lontano ma non serve a riparare.
Io senza un sogno che raccolga le mie ossa,
senza un sentimento accorto e pacifico,
mi impegno a ricercare nelle parole
suoni ingombranti come d'archi che respirano,
scalciano e mi impediscono di amare
- perché l'amore,
assente nel cielo stellato di un equinozio -
non può ingannare, ma solo illudere.
Occhi profondi.
Occhi profondi, ma gli sguardi non si incendiano
si fermano reclamando solo un respiro.
Agli angoli piccole lacrime rischiano di asciugare l'anima,
un corpo che s'arrotonda e marchia col passo duro la sabbia,
l'argilla tenera che non riesce a modellare,
ma con le dita - gli occhi chiusi e stretti -
come una fionda, si accecano e sotterrano le forme
nelle idee che non riescono a concludere.
Restano gli occhi stretti, senza sguardi
con le lacrime che vedono e non mentono
perché specchi del cuore.
Ti aspetto in silenzio.
Ti aspetto in silenzio ma col cuore in guerra
e le armi che si affilano sulle rocce
gemendo scintille come stelle morte.Richiamo i ricordi che scorrono sulle lame
come l'acqua di ghiaccio
tempra e arrotonda quel filo pronto a tagliare.L'acciaio che fuma, che batte, che s'arroventa
fischia nell'acqua, come i dolori,
queste sofferenze che si adagiano
ribollendo di vapore nero.Io ti aspetto, col rammarico di non potere tagliare
- ma solo seppellire - chi non ha voluto
affilare il pensiero con le parole, - senza rischiare -,
punendo l'orgoglio e distruggendo dignità.
Ti incontrai.Per ascoltare la poesia vi consigliamo di scaricaricare RealPlayer 8 Basic. Buon ascolto! Ti incontrai a giugno s'una torre di parole
e il sorriso della tua anima
disegnò nel mio cuore una dolcissima malinconia
che - pervinca nascosta - s'accende ancora
del mio colore, del colore del mio cielo.
Restai in silenzio
- per quanto io il respiro del silenzio l'ami -
e giocando piano con le dita fra i tuoi racconti,
ti raggiunsi fingendo d'essere un angelo
per accarezzare piano la tua anima.
E quel sorriso, che è ancora una piccola malinconia,
l'ho portato con me, sul mio lungomare, lungo l'orizzonte,
e attraverso gli occhi dei mille gabbiani
- che ho visto sempre accarezzare l'onde -,
io ti mando questo ricordo: e ti vedo nella terra
delle Cantiche,
nell'aria delle parole a cercare quelle emozioni
che m'hanno regalato piccola malinconia,
come margherite in quel prato
dove non puoi correre ma voli sicura
spiegando le ali forti della tua anima.
(A Chiara, giugno 99')
Vorrei esser poeta.Vorrei esser poeta
Ma non so scrivere poesie
Quando solo con le parole
Mi chiudo in questo piccolo universo
E senza piangere e senza ridere
Mi alleggerisco anche dell'anima cruda
Dei sentimenti che scendono lenti
- Come gocce d'argento -
Bruciando i pochi versi
Che sottili scheggiano la carta.
Per te.Per ascoltare la poesia vi consigliamo di scaricaricare RealPlayer 8 Basic. Buon ascolto! Per te la terra è solo polvere nera
che copre i corpi, che sconfigge la morte,
io non so quando ricoprirò d'oro il mio corpo
quando il mio cuore stanco respirerà nero
offuscando, smarrendo piano come luce
questi silenzi che mi inteneriscono
invadendo la mente.
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