L’anziana
coppia uscì dalla trattoria salutando con un cenno del capo il padrone
che li aveva premurosamente preceduti per aprire loro la porta. Passeggiavano
lentamente, tenendosi per mano. Lei sorrise. Avranno senz’altro pensato
che siamo ricchi turisti inglesi. Lui sorrise a sua volta. Portò
delicatamente la mano della compagna alle labbra per posarvi un bacio.
Sicuro! Un vecchio gentiluomo e la sua dama in vacanza a Venezia. Piovigginava,
l’aria era fresca e frizzante ma i due parevano non badarvi. Procedevano
con calma, osservando il cielo tingersi di buio ad oriente. Fu ancora lei
a ridere piano, chinando leggermente il capo. Hai visto quella ragazzina
al tavolo accanto? Ci osservava. E, ad un tratto, ha sorriso. Cosa avrà
pensato? Lui assentì. Forse - sussurrò - ha capito. La donna
spalancò i dolci occhi grigi. A lui parve di vederla bambina. Ha
compreso chi siamo? Si staccò dalla mano di lei per cingerle la
vita e la donna rispose, allacciandosi a lui. No, questo no. Come potrebbe?
Forse, semplicemente, ha compreso che si può essere innamorati dopo
mille anni. Per l’eternità. Il volto quieto e gentile della vecchia
signora parve velarsi di un’ombra. Oh Paul, perché? Perché
all’uomo non può essere concesso altrettanto? E’ così fragile
e breve questa sua vita! Così fugace. Perché non può
vivere e amare per mille anni ancora? Si erano fermati. Lo guardò.
Sarebbe sempre un soffio di vento, vero? Sono una sciocca. Lui prese il
suo viso tra le mani e le sfiorò le labbra con le proprie. Un’adorabile
sciocchina. La vita sarebbe comunque un istante, sfidasse i millenni. Ma
l’amore per sempre... Chi ti dice che così non accada? L’amore,
sai? Io credo che sia quella la chiave. Per queste creature. Tacque un
istante. Parve pensare ad eventi lontani. Come per noi. Non me ne voglia
Lui ma io compresi davvero il miracolo dell’eternità quando vidi
per la prima volta i tuoi occhi. Rimasero abbracciati. Come ragazzini folgorati
dal primo amore. Come alberi alla terra. Come grani di sabbia all’universo.
Poi ripresero quietamente a camminare, mano nella mano. La nostra vacanza
è finita sussurrò la donna. Si, dobbiamo rientrare. La luce
del tramonto inondava le nuvole che lentamente si ritiravano per lasciar
sorgere una notte serena. È strano pensare - osservò l’uomo
con un accento di commozione nella voce - che ci immaginino alati e in
candide vesti. Si guardarono attorno. Nessuno li osservava. Si allontanarono,
camminando sull’acqua. |